Non solo “4”, ma anche “2”, e senza….. !!
Considerate la vostra semenza, fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza…
Potremmo iniziare questo ennesimo capitolo di “Vita da Marshal” in questa maniera, anche perché cosa c’è di meglio per un commissario che, causa forza maggiore, non può impegnare le proprie capacità tra un rombo ed una sgommata, con bandiere gialle e ordinanze prefettizie? Avere a che fare con una moltitudine di pazzi scatenati che si buttano per discese impervie e dissestate sgommando e impennando mentre tutti gli altri li incoraggiano in attesa del proprio turno.
Sabato e Domenica, primo weekend di Ottobre, Finale Ligure era completamente invasa da due ruote condotte da gente di ogni genere e di ogni età, giunti da ogni parte del mondo, in occasione del Finale World Series Enduro, uno dei maggiori eventi del settore. La manifestazione internazionale era strutturata con C.O. e Prove Speciali come un Rally, con un Parco Assistenza che non aveva niente da invidiare al “Sardegna”, per dare un esempio di un luogo a noi noto.
Dato che c’era penuria di personale (il numero di persone impegnate era indubbiamente notevole), avevo richiesto fra i Marshal se qualcuno si offriva per questa missione senza ritorno: ecco che subito zia Cynthia ha risposto all’appello e si è offerta volontaria a gestire questa moltitudine di pazzi scellerati.
“Ma io non so assolutamente cosa fare!” – È stato il suo esordio all’arrivo in “piazza dei cannoni”, o per meglio dire, all’ombra dell’arco di Margherita Teresa d’Asburgo nella piazza dedicata a Vittorio Emanuele II.
“Perfetto!” – Ho replicato io. – “come prima cosa, via la polo ed indossa la maglia ufficiale. Poi per il resto ritengo tu sia maggiorenne e vaccinata per gestire un Riordino, quindi… diciamo che c’è sempre tempo per conoscere cose nuove.”
Ammetto che non facevo così spartana la zia: via la maglia e messa l’altra come se non ci fosse nessuno! … E subito in viaggio con la nuova divisa, a bordo di un Land Rover su per i monti in cerca della nostra postazione. Raggiunta la sommità di una collina denominata “Landrassa”, da dove fino a qualche anno fa veniva raccolta l’acqua potabile dell’acquedotto uno spettacolo ci si è proposto dinnanzi agli occhi: Torre Del Mare con l’isola di Bergeggi e tutto il golfo di Genova di fronte a noi. Peccato per la leggera foschia altrimenti lo spettacolo sarebbe stato anch’esso “superbo”!
Ecco che la zia, dopo aver approntato lo Start P.S., senza chiedere nulla a nessuno, ha bandellato la zona di sua competenza agendo come una esperta Marshal che non ha mai fatto altro nella vita! E meno male che dovevo insegnarle cosa fare!
Da lì a breve hanno cominciato ad arrivare i primi concorrenti e siamo riusciti a malapena a mangiare un panino, con la frutta e il dolce offerti dall’organizzazione.
Devo ammettere che il suo sguardo ha un tantino vacillato quando ha visto il numero di presenze: 480 folli da gestire a 20, 30 o 60 secondi in funzione della categoria, ma praticamente senza interruzioni. Lei comunque non si è assolutamente demoralizzata, anzi, di tanto in tanto, mentre andavo a chiedere se tutto andasse bene, scrollando le spalle mi confermava la piena padronanza della situazione.
La giornata nel frattempo volgeva al termine e la fortuna della zia è stata che, complice il particolare ordine di partenza, si è gustata la partenza dei migliori al mondo di categoria, in un silenzio irreale spezzato solo da qualche soffio di vento (a sentir dire, anche un bel vedere dal punto di vista estetico, ma io non potrei giudicare).
Che dire? Fantastici Marshal sempre disponibili anche in occasioni non usuali…
P.S. Possiamo sicuramente contare su di lei in futuro per gestire un riordino al prossimo rally considerato che lì erano presenti italiani ma anche francesi, inglesi, sudamericani e norvegesi, quindi con un’ottima padronanza della lingua…
Ah… un’ultimissima cosa che volutamente non ho menzionato ma direi abbastanza importante: il motore che faceva marciare questi bolidi (perché posso assicurare che le velocità che raggiungevano li rendevano pari a motociclette da enduro), erano le gambe… trattasi in effetti di biciclette… e che biciclette!
Alle prossime sempre in queste ottime…
Paolo P.